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Riflessi di Città

TUTTO DIVENTA PIÙ BELLO DAVANTI ALLA TIVÙ

    

    
     Evvabbene, ma cosa credete fossero tutti quegli psicologi, sociologi, semiologi, filosofi, scienziati ed intellettuali dei miei stivali, che s’intrattenevano ogni giorno in televisione, a pontificare sulla morale, sul sesso, sulla ricerca che avanza e sul mondo da salvare? Oggi ci basta una briosa Alda D’Eusanio o la Perego dal musetto a salvagente, che senza tanti fronzoli c’indicano la via da seguire. Anzi, sapete cosa vi dico? Ci può anche bastare una tosta porcella dal grugno ruttante, uscita dalla casa del Grande Fratello, a fare del nostro ritrovo serale una suadente lezione di nuova cultura. Ma credete ci voglia davvero tanta sapienza per stare in scena? Basta avere la faccia giusta per bucare lo schermo.
     Ebbasta coi discorsi da parrucconi; il mondo non fa così schifo come vorreste farci credere. L’amore non è più come lo pensate voi, bizzochi e beghine dei tempi che furono. “Il letto giusto” non è la favola della principessa sul pisello, anche se poi il pisello c’entra qualcosa.
     La ragazza soffia il fidanzato alla sua più cara amica, che con lei intimamente si confidava? Embè, perché un’amica non può essere anche una rivale in amore? Nei sentimenti non ci sono regole e, come dice il rospo maramaldeggiando, salti chi può; del resto, i giochi che più ci catturano in televisione non sono forse quelli che esaltano il sesso senza amore ed il tradimento del partner (o della partner), alla sola condizione che non lo si faccia sapere?
     Asia Argento ha confessato, tra scroscianti applausi, che lei consuma assai velocemente il rapporto amoroso, per lo più occasionale, e nessuno si scandalizzi perché, ha detto, così fan tutte, solo che nessuna lo dice. Però, l’ha fregata sul tempo la Ripa di Meana, che ha bruciato più fulminea un occasionale rapporto, abbarbicandosi ad uno sconosciuto in ascensore.
     Il dramma del divorzio, grazie ai buoni uffici interposti dalla TiVù, non è poi tale, neanche per i bambini, perché al contrario dei figli delle coppie che noiosamente portano avanti il loro menage senza fantasia, i figli dei divorziato sono sicuramente più aperti, perché possono fruire di una “famiglia allargata”.
     Accidenti come tutto è più bello davanti al televisore, grazie a questi nuovi dispensatori di cultura, così capaci di proficui insegnamenti!
     Resta solo un dubbio: si può costruire una città con questi sentimenti?


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